Fattura digitale b2b: i dubbi da chiarire

In attesa delle regole tecniche e del decreto attuativo restano ancora interrogativi sulla tipologia del servizio, per la generazione, la trasmissione e la conservazione delle Fatture Elettroniche, che sarà offerto dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti e il ruolo del Sistema di interscambio, sull’eventuale consenso da richiedere ai propri clienti, sulle modalità di individuazione del cliente e sull’istituzione di un’anagrafe unica. Il punto di Irene Facchinetti del Politecnico di Milano

Siamo a un punto di svolta, ma anche di attesa di ulteriori chiarimenti dal Governo, per la fattura elettronica b2b (tra aziende private). Se da una parte il Decreto Legislativo n.127 del 5 agosto 2015 si può considerare il fischio di partenza per questa riforma, dall’altra «mancano ancora le regole tecniche e un decreto attuativo.

Ricordiamo che, secondo il decreto, dal primo gennaio 2017 le imprese (e tutti i soggetti IVA) potranno beneficiare di alcune semplificazioni se trasmetteranno all’Agenzia delle Entrate i dati delle proprie fatture, emesse e ricevute. «Saranno esonerati da una serie di obblighi: l’invio dello Spesometro, le comunicazioni delle operazioni con i Paesi inseriti nella black-list, l’invio dei modelli INTRASTAT limitatamente agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi ricevute, la comunicazione dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing, di locazione e noleggio, la comunicazione degli acquisti di beni da operatori economici di San Marino con assolvimento dell’IVA mediante autofatturazione. Altre facilitazioni sono rimborsi IVA eseguiti in via prioritaria entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e riduzione di un anno dei termini di accertamento in materia IVA e d’imposte dirette. 

Fonte Digital4biz Leggi tutto…

Verified by MonsterInsights